Le cose più buone sono le più naturali e le più semplici. Una frase assolutamente vera che ben si sposa alla genuinità del vero olio extra vergine di oliva. L’olio di alta qualità è un prodotto naturale e ricco di principi nutritivi unici, non presenti in altri olii vegetali. L’ulivo è una pianta nota fin dall’antichità, che affonda le sue radici, è proprio il caso di dirlo, nei secoli. In Palestina i frantoi esistevano già prima di Cristo e gli ulivi si diffusero poi nell’Attica, in Egitto e in tutta l’area mediterranea grazie ai commerci dei Greci, dei Cartaginesi e dei Fenici. In passato l’olio veniva impiegato non soltanto come condimento ma anche come olio per le lampade, come unguento e per uso terapeutico. Oggi l’olio di oliva è il simbolo della dieta mediterranea e l’ulivo è uno dei principali alimenti coltivati in tutto il sud della nostra penisola dove la produzione di olio extra vergine e biologico ha il suo picco massimo.

Antica lampada ad olio

Tornando alla storia, il codice babilonese di Hammurabi regolamentò la produzione e il commercio dell’olio di oliva e già nei registri delle antiche navi commerciali compaiono le prime note scritte sull’olio di oliva, che veniva trasportato da un porto all’altro del mar Mediterraneo. In Italia l’ulivo è stato portato dai Greci intorno al 1000 a.C. ma furono gli Etruschi a coltivarlo e a produrre il primo olio, chiamato eleiva. I Romani sono stati il popolo che hanno affinato le tecniche di coltivazione, spremitura e conservazione del prezioso oro giallo diventato poi un simbolo della cultura millenaria del nostro Paese. L’Impero si espanse e i Romani portarono gli ulivi nei territori conquistati. Essi davano un grande valore all’extra vergine tanto da accettarlo come mezzo di pagamento per le tasse. Quando la loro civiltà si avviò verso il declino anche l’olivicoltura subì una frenata e la produzione dell’olio continuò soltanto in alcune regioni.

Intorno al 1100 la coltivazione degli ulivi riprese a pieno ritmo. I commercianti e i mercanti avevano capito quale fonte di guadagno rappresentasse l’olio e i traffici incrementarono. Ma fu durante il Rinascimento che l’Italia si scoprì la patria dei produttori di olio di oliva. Le corti europee e i tavoli dell’alta nobiltà erano tutte arricchite dall’extra vergine italiano, dal gusto unico e intenso. Una diffusione che non è mai finita ed anzi nel 1800, grazie agli emigranti italiani e greci nelle Americhe, l’olio della nostra penisola cominciò ad entrare anche nel nuovo mondo.  

Antico frantoio a pressa

E’ accaduto spesso di ritrovare utensili e reperti storici che ci fanno capire come l’olio fosse entrato nelle abitudini e nelle tradizioni dei popoli antichi ed utilizzato nella loro realtà di tutti i giorni.

Oggi consideriamo l’extra vergine un alimento indispensabile, che non può mancare sulle nostre tavole. L’olio migliore proviene da quelle terre che vantano una tradizione antica, che si produce con l’esperienza e i saperi del passato. I numerosi frantoi pugliesi sono la testimonianza diretta di questo, di una lunghissima storia famigliare legata alla genuinità della terra coltivata ad ulivi.

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